NODOLASE TM è un nuovo integratore alimentare POLIVALENTE formulato con attivi naturali dotato di azione antinfiammatoria, antiedemigena, analgesica e antiossidante. Nelle patologie osteoarticolari ha determinato elevate percentuali di riduzione del gonfiore e dell’edema e completa risoluzione dell’infiammazione.
Il principale meccanismo d’azione consiste nella stabilizzazione delle membrane cellulari, nel rallentamento o riduzione della perdita del contenuto intracellulare delle cellule danneggiate, allontanando inoltre le forme radicaliche dell’ossigeno che causano l’infiammazione.
Queste azioni sono dovute alla presenza nella formulazione di NODOLASE TM di Bromelina, Curcuma longa e Metilsulfonilmetano (MSM). NODOLASE TM è risultato particolarmente utile nei casi caratterizzati da edemi di natura infiammatoria quali quelli che si verificano nei traumi sportivi, post-operatori, nelle estrazioni dentali come pure nelle patologie ORL infiammatorie quali Rinosinusiti e Faringotonsilliti.
La Bromelina (1) è uno dei principi attivi cui è attribuibile l’azione antinfiammatoria degli enzimi proteolitici estratti dall’ananas; essa presenta un’azione antinfiammatoria grazie all’inibizione della trombossano sintetasi, enzima che porta alla formazione di prostaglandine pro-infiammatorie e trombossani. La principale azione terapeutica è riservata ai processi edemigeni di natura flogistica in campo medico e chirurgico (2).
La Curcumina (3) ha dimostrato di essere un potente antinfiammatorio che agisce contrastando fenomeni infiammatori successivi a insulti traumatici o conseguenti a malattie croniche. La Curcumina BCM-95 possiede al suo interno l’intero spettro degli oli volatili della curcuma che conferiscono alla molecola naturale un assorbimento da 6 o 7 volte miglirore con un’ampia biodisponibilità e un’efficacia superiore ad altri tipi di curcume.
Il Metilsulfonilmetano (MSM) forma naturale dello zolfo organico è un’agente terapeutico utilizzato in tutto il mondo per il trattamento di molti disturbi infiammatori e dolorosi. Lo Zolfo è un elemento di fondamentale importanza per tutte le funzioni delle nostre cellule. Infatti in caso di carenza di zolfo l’organismo non riesce a costruire cellule sane, flessibili e soprattutto permeabili (4).
L’importanza della permeabilità cellulare risiede nel fatto che un’elevata permeabilità favorisce l’eliminazione delle sostanze tossiche che si formano al loro interno e l’assorbimento delle sostanze nutrienti. Cio’ spiega la capacità di MSM di lenire il dolore che spesso è causato da un’accumulo di sostanze tossiche nelle articolazioni, nei muscoli, nei tendini e nei legamenti. MSM è il prodotto principale del metabolismo del DMSO, molecola usata da anni in clinica per le sue attività antinfiammatorie ed antidolorifiche.(4)
La somministrazione di MSM migliora lo stato infiammatorio, misurato attraverso la riduzione di una serie di parametri ossidativi MSM è il prodotto principale del metabolismo del DMSO (13), molecola usata da anni in clinica per le sue attività antinfiammatorie ed antidolorifiche. Il DMSO trova inoltre impiego nella crio-preservazione delle cellule (sia cellule impiegate nella ricerca medica che nel mantenimento di campioni clinici come le staminali o il midollo per i trapianti) in quanto ne impedisce il congelamento alle bassissime temperature a cui vengono conservate.
I risultati migliori nell’ impiego di MSM si registrano nel trattamento dei dolori osteo-articolari (5) derivanti da osteoartrite e processi degenerativi ed infiammatori delle cartilagini. Studi comparativi in soggetti affetti da leggera o moderata osteoartrite del ginocchio indicano che MSM produce una riduzione significativa del dolore in coloro che lo assumono rispetto ai controlli (5). Altri studi riportano sia un miglioramento della funzionalità articolare che del dolore dopo assunzione di MSM.
Il MSM non è ritenuto tossico (5), ed il suo utilizzo, per tempi anche prolungati, sia in studi preclinici che su pazienti, non ha evidenziato alcun evento avverso. Dato che non sono presenti studi che valutano il sovradosaggio bisogna comunque rimanere nella fascia consigliata dei 1-3 grammi/giorno anche se ci sono studi che arrivano a 6gr/giorno. Da notare che tutti gli studi effettuati non misurano lo stato del soggetto una volta terminata l’assunzione di MSM e quindi risulta difficile stimare se i miglioramenti osservati sulla motilità articolare siano duraturi o se il trattamento debba continuare per mantenere i benefici.
Estrazioni dentarie (6)
L’estrazione consiste nell’asportazione di un dente o una radice dal cavo orale. Ci sono casi in cui un dente non è salvabile e non rimane altra soluzione che l’estrazione del dente.
Alcuni esempi quando l’estrazione del dente è necessaria:
- carie avanzata, quando il dente non è salvabile né ricostruibile
- denti instabili
- denti del giudizio
- motivi ortodontici
Dobbiamo sottolineare che ogni caso è individuale, quindi il dentista decide sulla necessità o meno dell’estrazione in base alle condizioni e informazioni relative al caso dopo aver eseguito una consultazione con il paziente. Le estrazioni vengono classificate come estrazioni ”semplici” e ”chirurgiche”:
Estrazione semplice
Di solito le estrazioni semplici sono effettuate su denti che sono visibili in bocca. L’intervento viene effettuato in anestesia locale. Controllata l’insensibilità della regione sottoposta all’operazione, per primo, il dentista separa la gengiva per proteggere la membrana mucosa. Poi, con l’applicazione della pinza e degli strumenti speciali, rimuove il dente. Da parte del dentista, è importante eseguire tutto l’intervento con movimenti delicati per evitare di ferire la gengiva. Nel caso di un dente infiammato vanno tolti anche i tessuti infiammati circostanti. Pulita la ferita, il paziente deve mordere una garza sterile sulla zona dell’estrazione per i primi 15 minuti circa.
Estrazione chirurgica
Parliamo di estrazione chirurgica quando la rimozione dei denti è più complessa, ad esempio perchè i denti da estrarre non sono facilmente accessibili, sono danneggiati sotto la gengiva o perchè solo parzialmente rotti. Le estrazioni chirurgiche quasi sempre richiedono un’incisione. Nella maggior parte dei casi, similmente all’estrazione semplice, anche quella chirurgica viene effettuata in anestesia locale. Il dentista fa alcuni tagli attorno al dente, stacca la gengiva, rimuove l’osso attorno alle radici, poi il dente viene asportato dal posto. Spesso, il dente può anche essere suddiviso in più parti per facilitare la sua rimozione. Alla fine dell’intervento l’area operatoria viene chiusa con un paio di punti di sutura, che vengono rimossi di solito dopo 5-7 giorni dall’intervento. Nella maggior parte dei casi le ferite guariscono velocemente senza complicazioni. In certi casi invece, la guarigione può essere più lunga, e possono sopravvenire delle eventuali complicazioni:
- gonfiore
- lieve sanguinamento nelle prime 24 ore
- edema
- dolore
- leggero malessere
Estrazione dei denti del giudizio (7)
L’estrazione dei denti del giudizio si rende necessaria nei seguenti casi:
- Inclusione dentale;
- Disallineamento / disassamento;
- Presenza di infezioni e / o malattie parodontali;
- Carie che per la loro estensione hanno compromesso la struttura del dente;
- Danni ai denti vicini (secondi molari);
- Alterazioni della masticazione;
Come tutte le forme di chirurgia, l’estrazione dei denti del giudizio comporta il rischio di potenziali complicazioni. Alcune di queste potenziali complicazioni sono piuttosto rare, mentre altre sono molto comuni. In generale, l’estrazione dei denti del giudizio è considerata una procedura chirurgica molto sicura, se viene effettuata da un dentista professionista o da un chirurgo orale.
Edema e dolore
Sono gli effetti più comuni e le complicazioni di un intervento chirurgico di estrazione di un dente del giudizio. Ben il 50% delle persone che si sottopongono ad una estrazione del dente del giudizio sperimenteranno questi sintomi. In generale, questi sintomi saranno presenti per circa 48 ore dopo l’intervento chirurgico e la maggior parte dei pazienti che hanno tali sintomi non riferiscono di aver avuto l’impressione che fossero troppo gravi o dolorosi. Se questi sintomi, soprattutto il gonfiore e il dolore, non spariscono dopo 48 ore o poco più, potrebbero essere un segno di infezione. Dopo l’estrazione, possono verificarsi gonfiore e leggero malessere, che fanno parte del normale processo di guarigione. È possibile inoltre, avvertire sensazioni d’intorpidimento e formicolio, che scompaiono dopo un periodo di tempo.
DOLORE: solitamente raggiunge il parossismo quando passa l’effetto dell’anestesia, perciò è consigliabile assumere un antidolorifico poco dopo l’intervento.
SANGUINAMENTO: se lieve è normale per le prime 24 ore.
GONFIORE: raggiunge il massimo dopo 24 ore dall’intervento e può durare fino ad una settimana.
Disegno dello studio e criteri di inclusione
In questo studio sono stati inclusi 84 soggetti di ambo i sessi (48 uomini e 36 donne) di eta’ compresa tra 25 e 40 anni sottoposti a estrazione di denti del giudizio presentanti edema, gonfiore, dolore e contrazione mandibolare con masticazione difficoltosa post-estrazione.
Nello studio sono stati valutati i seguenti parametri
- Edema, gonfiore e dolore locale (peggiora prime 48 ore e scompare dopo 1 settimana)
- dolore emi-facciata
- parestesia emi-labbro inferiore
- contrazione mandibolare con masticazione difficoltosa
Tempi e valutazioni
Tutti i pazienti dopo l’estrazione sono stati valutati a T0, T7 e T14 per i seguenti sintomi e/o segni:
- Edema, gonfiore e dolore locale
- dolore emi-facciata
- parestesia emi-labbro inferiore
- contrazione mandibolare
Metodiche utilizzate
La valutazione del dolore è avvenuta mediante la scala VAS (8). La valutazione della contrazione mandibolare si e’ avvalsa del Test ATM (vedi sotto) I pazienti sono stati sottoposti al test (LT) nel punto 24 VC. Il test si considerava positivo se vi era un problema all’ATM e il paziente si toccava l’articolazione temporo-mandibolare (Fig.1) Inoltre e’stato registrato il numero di recidive dolorose in loco tra T7 e T14 nei 2 gruppi (Tab.1 : A vs B).
Obiettivi dello studio
Primario: Valutazione comparativa su sintomi e segni tra antidolorifico Synflex 550 mg per 7gg e antidolorifico sempre per 7 giorni ma con l’aggiunta sin dal primo giorno post-estrazione di NODOLASE integratore polivalente.
Secondario: Valutazione comparativa in termini di effetti su contrazione mandibolare e recidive dolorose locali.
Risultati
Entrambi i gruppi hanno evidenziato una notevole efficacia in termini anti-dolorifici e anti-edematosi rispetto al basale. Tuttavia gia’ dopo una settimana l’aggiunta di NODOLASE condiziona un miglior risultato nel gruppo di associazione con l’antidolorifico (Fig.2).
Inoltre a T14 dopo una settimana ulteriore di NODOLASE mono-somministrazione, e sospensione nei due gruppi dell’antidolorifico si evidenzia nei soggetti che proseguivano NODOLASE una minore incidenza di sintomi e/o segni dovuti ad una minore comparsa di recidive dolorose (Tab.1).
NODOLASE ha indotto anche un miglior controllo relativamente alla contrazione mandibolare residua.
Tabella 1: confronto tra i due gruppi (recidiva dolore locale) | ||
---|---|---|
Gruppo A (n=42) | N= 10 | |
Pz con recidiva dolore locale intervallo T7-T14 | B vs A – 33% | |
Gruppo B (n=42) | N=3 |
Conclusioni
Nel confronto con un tradizionale antidolorifico (7gg) il gruppo trattato con l’associazione NODOLASE + antidolorifico ha ottenuto migliori risultati sia in termini antidolorifici e funzionali che in termini di incidenza di recidiva dolorosa locale e di miglior recupero della funzione mandibolare.
Entrambi i trattamenti hanno presentato un buon profilo di sicurezza e tollerabilita’ oltre ad una ottimale compliance. Tutti i pazienti hanno portato a termine il ciclo di assunzioni programmato.
NODOLASE integratore a base di Bromelina, Curcuma longa (BC-965) e Metilsulfonilmetano (MSM) grazie alla sua azione sul dolore e sull’edema si pone a pieno diritto nell’armamentario per il trattamento di sintomi e segni post-estrattivi dei denti del giudizio.